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Interview with... Witches of Doom (Federico Venditti) [ITA]

by Phil Coursed (17/04/2021)

Photo credits (da sinistra a destra):
- Saiax (bass), F.Venditti (guitars), D.Piludu (vocals), F.Ciacciarelli (drums)
- F.Venditti (guitars), F.Ciacciarelli (drums), Saiax (bass), D.Piludu (vocals)
- D.Piludu (vocals), F.Venditti (guitars), F.Ciacciarelli (drums), Saiax (bass)


Funeral Radio è un album bellissimo, profondo ma anche a mio avviso diverso nell’approccio rispetto ai vostri precedenti lavori, soprattutto a confronto di deadlights dove la componente elettronica era molto più marcata. E’ in sostanza più diretto, più hard rock e metal. Quale è stata la sua l’origine e la sua gestazione?

WOD01 Ciao Phil e innanzitutto grazie per ospitarci tra le tue pagine. Sono contento che ti sia piaciuto Funeral Radio, un album che ha avuto una gestazione lunga e faticosa dato che è uscito nel 2020 esattamente 4 anni dopo rispetto al precedente. Il disco in questione in confronto a Deadlights, che come dici giustamente tu era un album fortemente influenzato dall'elettronica e dall'industrial, è un lavoro più hard rock con una forte componente stoner e goth in alcuni punti. Forse questa componente era meno accennata rispetto a prima ma comunque presente in diversi brani. Noi come band ci siamo prefissati sin dal primo giorno di non essere mani e piedi legati a un genere musicale, come il doom ad esempio, ma di scavalcare i suddetti generi e creare un crossover di stoner-goth-doom-hard rock e new wave. In pratica siamo una specie di Faith No More del Doom. I brani del disco sono nati tra il 2017 e l'anno successivo, ma in questo lasso di tempo abbiamo avuto tantissimi cambi di line-up che hanno rallentato i nostri piani di tornare in studio. Ad inizio 2019 siamo entrati in studio, ma proprio in quei mesi siamo partiti per un tour nord europeo con Michale Graves ex cantante dei Misfits, al ritorno nuovi cambi di formazione e per non farci mancare nulla anche di etichetta. Insomma tra imprevisti di ogni tipo siamo arrivati al 2020.

Quello che colpisce e’ la grande varietà’ stilistica delle tracce che rende estremamente fruibile il lavoro, i 44 minuti volano praticamente in un soffio, avevate nel mirino questo obiettivo?

Beh questo è un bel complimento che ci fai, significa che i brani scorrono veloci e non sono pesanti pur avendo un minutaggio lungo.Il motivo per cui trovi i brani scorrevoli credo che dipenda dalla nostra ricerca di melodia e di ritornelli che ti rimangono in testa. Molte volte ascolto gruppi tecnicamente bravissimi ma che non hanno ritornelli facilmente memorizzabili. Questo comporta che l'ascolto non sia di facile fruizione. Credo che questa sia una nostra caratteristica facilmente riscontrabile anche nei nostri precedenti album. Amiamo unire e mischiare stili diversi cercando una nostra strada che ci possa rendere riconoscibili, credo sia inutile riproporre cosa già fatte da altri più bravi di noi anni fa.

Ci sono band che vi hanno influenzato più di altre nella ricerca del sound di Funeral Radio o tutto è nato in modo naturale? Io vedo molto i Cult, Danzig, Alice In Chains, i Black Label Society e il Manson del primo periodo oltre a tanti altri ma quello che mi preme dire e che il tutto viene fuso in un sound che è ormai pienamente identificabile con i Witches of Doom.

Tutti noi del gruppo abbiamo influenze musicali diverse e probabilmente questa varietà proviene da questi ascolti variegati. Sicuramente in Funeral Radio le influenze da te citate fanno parte del nostro bagaglio musicale. Io sono un fan sfegatato dei Cult e Danzig oltre che AIC e Manson. Forse i BLS sono presenti nel modo in cui suono la chitarra, ma anche se ho quasi tutti i loro dischi ho sempre preferito i Pride and Glory e ovviamente i Black Sabbath e Ozzy da solista, soprattutto con Randy Rhoads e Jake E Lee. Danilo - il cantante - è un fan dei Faith No More e Pantera oltre ai Metallica. Per tornare alla tua domanda il disco ha tutte queste influenze citate e aggiungerei anche qualcosa riconducibile ai Deftones nel ritornello di November Flames, oltre che agli immancabili Type o Negative. Il brano che chiude il disco Hotel Paranoia è un nostro tributo al metal anni ottanta con evidenti citazioni agli Iron Maiden e Metallica. Se ci hai fatto caso la parte centrale del brano ha un giro arpeggiato che richiama Master of Puppets così come le risate sovrapposte in chiusura. Queen of Suburbia invece è un pezzo diretto e molto orecchiabile che strizza l'occhio all'hard rock glam di metà anni ottanta e specialmente WASP e Cult. Tirando le somme le nostre influenze non le nascondiamo e cerchiamo di amalgamarle al nostro stile.

Come nasce un pezzo dei Witches of doom? Ci sono rituali consolidati da seguire oppure lasciate ampio spazio all’ispirazione del momento.

Generalmente i brani li porto in sala e poi li arrangiamo insieme cercando di andare nella direzione del disco. Oltre a questo processo poi c'è il passaggio successivo che consiste negli arrangiamenti fatti in studio con i nostri fidi Fabio e Valerio dell'Hombre Lobo Studio. Si può affermare che i Witches Of Doom hanno rifinito il proprio stile musicale con l'aiuto di Fabio Recchia ai tempi di Obey. Abbiamo registrato tre album e mezzo nei loro studi, l'unico che ha avuto una produzione diversa è stato Deadlights che invece abbiamo mixato e masterizzato in Svezia da Fridrick Folklare chitarrista degli Unleashed e Necrophobic

La copertina e’ molto interessante, esiste un filo conduttore tra gli artwork di tutti i vostri lavori?

Si il filo conduttore è il nostro grafico Carlo Muselli che ha curato tutte le copertine a partire da Obey includendo anche quelle dei singoli che abbiamo realizzato. Se non hai mai avuto modo ti consiglio anche di ascoltare le nostre cover uscite come singoli in questi anni. La prima cover realizzata è stata New Year's Day singolo degli U2 che abbiamo suonato in collaborazione con Paul Bento ex ToN e Carnivore, autore di un assolo molto bello nel brano. Nel 2017 abbiamo pubblicato Love Will Tear Us Apart dei Joy Division ed infine Kings Of Evil dei Death SS per un tributo della Black Widow. Tornando alla copertina di Funeral l'immagine è quella di Marilyn Monroe in un cimitero, pensavamo che fosse un disegno molto appropriato e che rispecchiasse la musica al suo interno.


Cosa ispira i vostri testi? C’è indipendentemente dall’argomento trattato nel singolo pezzo qualcosa di particolare che vi attrae e vi affascina?

WOD02 I nostri testi variano, ma per un tipo di musica così scura non possiamo di certo parlare di fiori e prati verdi. Tendenzialmente scriviamo testi che parlano di depressione, abuso di droghe, morte e tendenze suicide. La nostra ispirazione la troviamo attraverso film, libri e più in generale la miseria umana che vediamo intorno a noi quotidianamente. Ogni tanto parliamo anche di relazioni sentimentali andate male.

La formazione dei Witches of doom ha subito diversi cambi nel corso degli anni fino a Funeral Radio, quale è la situazione attuale a livello di Line Up?

Esatto come accennavo prima dopo i primi due dischi dove avevamo una formazione stabile e unita ci sono stati tanti cambi e io e Danilo abbiamo cercato in tutti i modi di portare avanti il progetto. Molti avrebbero gettato la spugna ma noi due siamo testardi e siamo andati avanti. In questo periodo di turbolenza interna abbiamo pubblicato il nostro terzo disco Funeral, che è stato accolto molto bene nonostante gli avvicendamenti. Da un anno circa abbiamo una line up stabile grazie all'ingresso di Gabriele Valerio batterista dei Theatre Des Vampire che si è aggiunto a Saiax dei Malrovescio al basso. Toccando ferro speriamo di non dover cambiare più.

In alcuni vostri post avete fatto trapelare la notizia di essere in studio a registrare del nuovo materiale, siamo ansiosi di capire quale sia lo stato d’avanzamento nella produzione del nuovo album.

WOD03 Il nuovo album procede bene, in questi giorni sto ultimando i soli e le parti ritmiche. Poi toccherà a Danilo registrare le voci. I pezzi dell'album sono molto più cupi e pesanti rispetto ai dischi precedenti. Infatti i brani li ho composti tra la malattia di mio padre e il primo lockdown, ovviamente questo mix di emozioni mi ha portato a tirare fuori dei riff malvagi e depressi, ma che mantengono sempre il marchio Witches. Se ti posso dare un'anticipazione ti posso dire che il disco suona come un incrocio malato tra Slayer, Paradise Lost, AC/DC, Cult, Danzig, Alice in Chains e Metallica con una bella spruzzata di Motley Crue del periodo Shout at the Devil. Insomma ti potrà sembrare folle questa descrizione ma quando lo ascolterai capirai che ha un senso compiuto. Sarà un disco malvagio...Lucifero sarà orgoglioso di noi!

Il nuovo lavoro segnerà un’ulteriore evoluzione rispetto “Funeral Radio”?

Si come tutti gli album precedenti hanno segnato una costante evoluzione. Come dicevo sarà oscuro e malato e mostrerà un nuovo lato dei Witches Of Doom, sarà un netto passo avanti rispetto al precedente disco. Mi rendo conto che tutte le band affermano che il nuovo capitolo è sempre il migliore, ma in questo caso è vero ahahaha!

Preferite far uscire il prima possibile il nuovo disco o attendere la possibilità di esibirvi dal vivo per la sua promozione?

No il nuovo album non uscirà prima del 2022, al momento non ha senso pubblicarlo dato che non si può suonare live. Speriamo che per l'autunno-inverno si possa tornare alle vecchie abitudini. Quando torneremo a suonare dal vivo avremo due album da presentare dal momento che non abbiamo mai avuto l'occasione di proporre Funeral live.

Nel tuo libro “Un tram chiamato nostalgia” scrivi anche del rapporto tra Polvere (Un ragazzo appassionato di musica rock e metal) e Santiago (commesso del negozio di dischi frequentato) che tutti noi amanti di questa musica abbiamo intrattenuto con i nostri guru o iniziatori. Pensi che con l’avvento così massicciò di Spotify o altri media e la contemporanea tragica scomparsa dei piccoli esercizi di musica si sia persa quella magia da cui noi tutti venivamo attratti?

Non voglio sembrare il solito vecchio nostalgico, ma avendo tutto in rete si è persa la magia dei vecchi tempi. Un tempo si avevano poche informazioni su una band che raccoglievi piano piano accrescendo la curiosità, oggi è tutto online e non c'è nessun mistero dietro a un gruppo. Inoltre non essendoci negozi di musica si è persa la scena dove i ragazzi si aggregavano e formavano band o parlavano di musica. Inoltre non c'è stato un ricambio generazionale dovuto al cambio di gusti nei ragazzi. Ora il metal ha perso la sua trasgressività, è visto come un genere per vecchi. Il mio libro è un viaggio all'inizio degli anni novanta a Roma quando appunto non c'erano social e il tempo era molto dilatato. Un romanzo formativo con tonnellate di metal rock e cinema, quindi se volete una lettura veloce e appassionata potete contattarmi in privato per ricevere una copia.

Lasciamo a voi l’ultima parola per i lettori di Forge Of Steel sperando di godere presto delle vostre gesta dal vivo il prima possibile.

Vorrei ringraziare te e i tuoi lettori per la disponibilità. Inoltre se vi piace la nostra musica seguiteci sui nostri canali social.Doom or be Doomed!